Terence Hill

Bud&Terence

QUANDO TERENCE HILL DIVENNE ‘MISTER MILIARDO’

Mister Miliardo

Un’avventura americana che non convince del tutto

Chi di voi si ricorda di questo film? Forse non sono pochi ma è quasi una rarità, visto che passa pochissime volte per televisione. Era sempre l’anno 1977 e Terence Hill, universalmente riconosciuto per gli iconici personaggi di Trinità e Don Matteo, si trasformò, per l’occasione, in un anonimo meccanico italiano, con la passione per gli Stati Uniti d’America, che si trovò ad ereditare il patrimonio di uno zio miliardario, in America, e proprietario di una prestigiosa multinazionale. Questa opera cinematografica, un po’ insolita rispetto ai canoni che ci ha abituato Terence specie in coppia con il suo socio più famoso, s’intitolava ‘Mister Miliardo’ ed uscì il 3 marzo del 1977 e rappresentava l’assolo sul grande schermo di Mario Girotti. Ma come vedremo più avanti non sarà l’unico.

Diretto da Jonathan Kaplan e scritto dallo stesso regista, insieme a Ken Friedman, ‘Mister Miliardo’, seppur etichettato come genere commedia, in realtà è un film di avventura in cui Guido Falcone, il personaggio principale, dispone di venti giorni di tempo per raggiungere la città di San Francisco per apporre la firma sul contratto con il quale assumerà il controllo della società dello zio deceduto per una disgrazia.

Girato tra il paesino di Monte Porzio Catone e Frascati, con i suggestivi scenari americani in cui si comprende anche la città di San Francisco, il film vede la partecipazione di attori, per la maggior parte, statunitensi. Si annoverano, infatti, Jackie Gleason e l’ex-fotomodella Valerie Perrine, già vista nei primi due film di Superman con Christopher Reeve.

Nonostante le aspettative fossero molte, il film non raggiunge il successo delle altre opere svolte con Bud Spencer. Lo stratagemma dei nemici oscuri che mettono i bastoni fra le ruote al personaggio principale porta la trama, nella sua essenza, ha snaturarsi come commedia per tramutarsi come mera avventura ad alta tensione nel finale. Il messaggio di speranza era tipico dell’epoca, condito dai buoni sentimenti veri e naturali. Eppure, purtroppo, si poteva fare meglio. Forse una mezz’ora in più avrebbe fatto comodo al regista, anche se si trattava di un film per famiglie, per valorizzare ancora di più la trama e i personaggi stessi, creando ancora qualche escamotage narrativo per rendere ancor più intrigante la trama e chissà, magari, riuscire a superare ‘I due superpiedi quasi piatti’, film che sarebbe uscito giusto il mese successivo ed analizzato la settimana scorsa ma la magia non si ripeté.

Bud&Terence

QUEL FILM QUASI POLIZIESCO PER BUD&TERENCE

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I due superpiedi quasi piatti dietro a King Kong nel 1977

Li avevamo lasciati sperduti in mezzo ad un’isola non proprio deserta, alla ricerca di un tesoro, e dopo la breve pausa li ritroviamo nell’altrettanto calda ed assolata città di Miami, impegnati ha risolvere, in modo del tutto fortuito, un caso di omicidio. Questo in sostanza sembra essere il soggetto di quello che era il loro nono film girato insieme: due ladruncoli cercano di dare una svolta alla loro vita, improvvisando una rapina negli uffici amministrativi di un grande supermercato; in realtà si ritroveranno negli uffici amministrativi del corpo di polizia della città.

Diventati per puro caso agenti di polizia, si ritroveranno ad indagare sull’omicidio di un cinese avvenuto nel molo proprio dove, i due, precedentemente ed in momenti diversi, avevano cercato lavoro. Il caso verrà sì risolto, non senza la classica dose di schiaffoni di Bud Spencer e Terence Hill.

Il titolo del film, uscito il 6 aprile del 1977, è tutto un programma: ‘I Due Superpiedi quasi piatti’. Con loro troviamo nuovamente l’attrice americana April Clough, già vista in ‘Non c’è due senza quattro’, e gli altri stunt-man presenti nelle scazzottate delle precedenti pellicole. Questa volta per la coppia d’oro del cinema italiano ha fatto tutto E. B. Clucher, meglio conosciuto come Enzo Barboni. Difatti il regista ha scritto prima il soggetto, a seguire ha sviluppato la sceneggiatura e poi ha diretto anche il film.

Apparentemente girato per intero nella città dello Stato della Florida, il film offre più di un momento di risate; non solo per le classiche scazzottate ma anche per lo humour semplice, non banale e con situazioni spiritose e situazioni quasi tragicomiche le quali, non si sa il perché, ai due personaggi terminano in modo positivo, quando poi cercano in tutti i modi il risultato opposto. Impossibile annoiarsi con Bud&Terence, impossibile trovare anche degli errori nello sviluppo stesso della trama, che è lineare e tutte le situazioni non sono in alcun modo forzate, anche se logicamente studiate, e che determinano uno spettacolo godibile e divertente, molto divertente.

Prima si è detto che il nono è film è stato girato quasi per intero a Miami, infatti per alcune scene in particolare il set era stato allestito direttamente in Italia: per esempio la mitica cena con le gemelle russa la villa, gli interni, erano quelle di una ubicata nella zona Olgiata; la rissa finale, invece, in un bowling di Milano.

Ma al botteghino il film che risultati ottenne? Rappresentò il secondo successo italiano, della stagione cinematografica 1976-77, piazzandosi dietro a ‘King Kong’. Un risultato, dunque, rilevante e se vogliamo dire anche storico, non solo per il fatto che il film ancora oggi è rimasto nel cuore dei fans della coppia, ma soprattutto che giunti alla ‘nona’ puntata cinematografica i due attori invece di stancare, cosa difficile, hanno accresciuto ancor di più la loro popolarità nazionale ed internazionale. Dire però che è il migliore di tutta la loro filmografia non sarebbe giusto. Sostenere, però, è uno dei migliori fra quelli girati, di sicuro, lo si può affermare con tranquillità.