IL PRIMO ALBUM DI MJ
Non era proprio questa la hit d’apertura del primissimo long play da solista per Micheal Jackson. Come promesso e con un giorno di ritardo a quanto annunciato, torniamo a parlare di lui e lo facciamo in occasione del 46esimo anniversario dell’uscita, proprio, del primo album. Era il 24 Gennaio del 1972 quando venne pubblicato: Got to be there. Il piccolo Micheal aveva, come ben sapete, già all’attivo già cinque dischi pubblicati insieme ai suoi fratelli in soli tre anni.
A convincere il futuro Re del Pop fu proprio Berry Gordy, il quale per tutti quei primi tre anni rimase folgorato dell’immenso talento del ragazzo. Anche se è brutto dirlo, affermarlo fra queste righe virtuali: è in quel frangente che Micheal Jackson stava iniziando ha diventare la gallina dalle uova d’oro da sfruttare e spremere fino all’impossibile.
I risultati non tardarono a venir già dal primo singolo pubblicato che, come regola, anticipa sempre la pubblicazione di nuovo album. Il titolo del singolo, fatto circolare nelle radio il 7 ottobre del 1971, è lo stesso dell’album. Seguirono altre due date che sponsorizzavano il 33 giri: il 17 febbraio del 1972, con la canzone con il quale abbiamo aperto l’articolo, e 7 maggio 1972 con I Wanna Be Where are you
Dicevamo dei risultati: sulla classica Billboard raggiunse il 14esimo posto, mentre la terza posizione sull’Us R&B, ovvero rythm and blues. Il genere stesso non è che mutò per lo stesso Micheal, ma venne consolidato con queste dieci hit che, ascoltandole attentamente, sembravano delle vere e proprie ballate del genere.
Ballate che proiettarono sempre più il giovane artista verso l’olimpo dei grandi per poi non uscirci mai più: ecco la canzoni: Got to be there; I wanna be where you are; Girl don’t take your love from me; In our small way; Rockin’ Robin; Wings of my life; Maria; Love is here and now you’re gone; You’ve got a friend.
E’ pur vero che in questo primo lavoro da solista non ci sono ancora canzoni che rimangono in eterno o comunque non ci sono canzoni che hanno superato, del tutto, le barriere del tempo. Nonostante il suo essere acerbo, in quegli anni, le hit che potete ascoltare, sono quasi tutte orecchiabili e da canticchiare, in tutta la loro semplicità; tranne proprio per quella che da il titolo all’album: le barriere del tempo, in questo caso, sono state ampiamente superate.