JOE BIDEN VINCE IL SUPERMARTEDI’ NELLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO

Habemus candidato contro Trump alle prossime elezioni presidenziali del 3 novembre 2020? A quanto pare sembra di sì, nonostante non ci sia ancora la sicurezza. Il ‘Supertuesday’ di questa notte ha sentenziato che Joe Biden, ex-vicepresidente di Barack Obama, ha vinto in quasi dieci Stati su 14 a disposizione. Bernie Sanders, invece, ne ha racimolati quattro. Un vero e proprio colpo di scena anche per lo stesso ‘Tycoon’, il quale preferiva avere contro, proprio per la data indicata, il candidato del partito democratico con posizione totalmente opposte alle sue.

Invece ‘Sleepy’ Joe non è più ‘sleepy’, si è svegliato da uno strano torpore che lo avvolgeva fin dall’inizio di queste incerte primarie. Con il discorso espresso questa notte ha mostrato più risolutezza, più determinazione e più convinzione. Le sue parole, moderate, tendono ad unire il Paese a stelle e strisce.

Qualcuno lo ha definito più aggressivo, sbagliando di fatto il giudizio. E sempre lo stesso qualcuno ha paragonato queste primarie a quelle del 1968. Il partito anche in quel caso era lo stesso ma i tempi erano sicuramente diversi e per di più, purtroppo, ci scappò il morto: il Senatore Robert Fitzgerald Kennedy, indimenticato fratello dall’icona nazionale: il Presidente John Fitzgerald Kennedy, assassinato a Dallas il 22 novembre del 1963. Il Senatore fu ucciso tra la notte tra il 4 ed il 5 giugno del 1968. Due ferite che gli Stati Uniti d’America non hanno ancora dimenticato.

Ritornando ai giorni nostri ed in proiezione futura di pochi mesi, l’idea è quella che molto probabilmente ormai il quadro è delineato. Certo, tutto può ancora accadere fino al prossimo giugno; ma aver conquistato ben quasi dieci Stati come quello dell’Alabama, dell’Arkansas, lo Stato di Elizabeth Warren: il Massachusetts, del Minnesota, del Tennesse, Oklahoma, della Carolina del Nord, nello Stato in cui doveva primeggiare Berto O’rourke: il Texas, in Virgina e forse anche nel Maine mettono, sicuramente, un bel po’ di sicurezza.

Certo: la vittoria non è schiacciante. Allontanare, comunque, in una sola notte gente come Micheal Bloomberg, il miliardario ed ex-sindaco della ‘Grande Mela’, la stessa Elizabeth Warren è sintomo che qualcosa effettivamente si sta indirizzando nella pura e semplice certezza. Senza dimenticare ritiri illustri: come quello di Pete Buttigieg,

E Bernie Sanders? Come detto si aggiudica quattro Stati su i quattrodici per cui era in corsa: Utah, Colorado, il suo Vermont e la California. Il bottino pieno, però, è rappresentato proprio dall’ultimo Stato menzionato: ben 415 delegati strappati all’avversario Joe Biden. L’errore del candidato socialista non è solo quello di avere una prospettiva legata troppo alla sinistra estrema, ma quello di continuare ad attaccare sempre gli avversari.

Un breve commento è doveroso anche per l’altro sfidante Micheal Bloomberg. Il plurimiliardario newyorchese, che ha speso mezzo milione di dollari per la propria campagna elettorale, ha subito una sonora sconfitta. L’unica vittoria è riuscita ad ottenerla solamente nelle Samoe Americane. Pensare al ritiro, molto probabilmente, non sarebbe male. In fondo solo in questo ‘Supertuesday’ si è voluto gettare nella mischia, evitando di fatto la trafila a cui gli altri candidati si erano sottoposti come prassi. Una mossa totalmente sbagliata, se l’intenzione era quella di sbaragliare la concorrenza e tentare di buttare fuori l’attuale inquilino della Casa Bianca.

Le primarie del Partito Democratico non sono terminate con il super martedì. Altri appuntamenti accenderanno queste primarie comunque infuocate: il 17 marzo in Ohio e in Florida; il 28 aprile in Pennsylvania e nello Stato di New York; il 19 maggio in Oregon e il 6 giugno nelle Isole Vergini Americane.

A Seguire sarà la volta delle Convention che coinvolgeranno, però, entrambi i partiti: dal 13 al 16 luglio nella città di Milwaukee, nello Stato del Wisconsin, per i Democratici; il 25 ed il 27 agosto a Charlotte nel North Carolina.

Infine sarà la volta dei duelli televisivi tra il Presidente Trump e lo sfidante democratico. Tre sono le date stabilite: il 29 settembre in Indiana, il 15 ottobre in Michigan e lo scontro finale si terrà il 22 ottobre in Tennesse. Il 7 ottobre, invece, si terrà il duello tra i due candidati alla vicepresidenza. Il 3 novembre 2020, come detto più volte, sarà il giorno delle elezioni.