Libri
Inizialmente l’idea era quella di reinventare totalmente la categoria in seno al blog, identificandola con il titolo ‘La biblioteca di Freetopix’. Ma con la semplice denominazione ‘Libri’ lo scopo è lo stesso: ossia quello di rimanere ancorati al progetto originale, senza troppi mutamenti; con la mera intenzione di analizzare non l’intera letteratura attraverso il suo sviluppo storico, ma il singolo romanzo e scrittore preso in esame; senza dimenticare, e non può essere altrimenti, di affrontare la disamina, anche se solo nello sfondo, della corrente letterale a cui l’opera e lo scrittore sono correlati. Sia i contemporanei e non.
Facendo molta attenzione, nel limite del possibile, di recensire ogni opera letteraria in maniera impeccabile e, come omaggio al linguaggio usato dai letterati, di raccontare aneddoti, di vita e morte degli autori usufruendo dello stile del romanzo vero e proprio. Non vuol dire che verrà scritto un articolo lungo quanto un romanzo, ma la struttura della prosa andrà a sostituire quella tipica dell’articolo permettendo, a voi cari lettori, di entrare nelle atmosfere delle classiche storie narrate su carta. Vero, è un’impresa titanica ed ambiziosa. La carta è una cosa mentre il virtuale ne è un’altra. Ed unire entrambi i mezzi di fruizione per la lettura non sarà di sicuro una passeggiata. Contemplando questo spazio come un unico grande libro ed i singoli articoli come meri capitoli.
Prima, però, di addentrarci ancor di più fra queste pagine virtuali scopriamo, anche solo per curiosità, la vera etimologia della parola ‘libro’. Nel linguaggio corrente e nei singoli dizionari e vocabolari, anche on-line, che sono in circolazione per ‘Libro’ è inteso come quel complesso di fogli della stessa misura, stampati o manoscritti, e cuciti così insieme da formare un volume, fornito di copertina o rilegato. E’ ovvio che tale definizione è compresa in qualsiasi vocabolario che avete a disposizione nelle vostre case. Per quanto concerne, invece, l’anamnesi della radice etimologica è necessario risalire, in maniera un po’ scontata del resto, alla lingua latina. Il vocabolo in questione è ‘Liber’ che i questo caso non sta per ‘libertà’ ma come la parte interna della corteccia che, una volta dissecata, veniva fruita in età antichissima per scrivere.