6 GENNAIO 1980: IL DELITTO MATTARELLA

La prima domenica del 1980 cadeva il 6 di gennaio, giorno dell’Epifania. Le vacanze di Natale stavano volgendo al termine e di lì a poco sarebbe ripreso il tran tran della vita quotidiana. Essendo anche una domenica, molti attendevano, con le proprie schedine del vecchio totocalcio, la trasmissione radiofonica ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Tutto sembrava andare nella normalità quando alcuni spari scossero, in modo particolare, la città di Palermo.

Non nuovo ad eventi tragici, il capoluogo siciliano ricadde nella paura. Una paura concretizzatasi da sangue e morte. In quella mattina venne assassinato dalla Mafia il Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, mentre si recava a messa senza scorta.

Un omicidio eccellente, parafrasando Giovanni Falcone; un omicidio ancora avvolto nel mistero. Di sicuro l’ombra di ‘Cosa Nostra’ fu presente, ma molto probabilmente con qualche ‘personaggio’ in più il quale era riuscito a muoversi senza lasciare alcuna traccia. Dopo nuove indagini si presume che ad uccidere il Presidente della Regione sia stato un uomo sui 40 e oggi, se fosse ancora vivo, ne avrebbe 80; ma la pista non porterebbe più solo alla classica presenza asfissiante della Mafia ma bensì al terrorismo di destra. Tale conclusione venne stata ipotizzata proprio dal Giudice Giovanni Falcone; il quale riuscì ad informare in tempo la Commissione Parlamentare di ciò prima di venir ucciso nel 1992.

Le indagini svolte potrebbero in realtà avere un collegamento con un’altra tragedia, un altro evento avvenuto qualche mese più tardi, dal quale sempre Falcone stava cercando di ottenere un riscontro in via indiretta: la strage di Bologna del 2 agosto del 1980. Si ipotizzò che in entrambi i casi fosse immischiato Giusva Fioravanti, il terrorista dei ‘Nar’. Nulla di sicuro comunque, visto che non c’è stato nessun riscontro in merito. Dunque tutto è ancora da verificare, con la consapevolezza che la verità manca ormai da ben 40 anni lunghi e per il nostro Paese, purtroppo, quel decennio magico iniziò sulla scia degli anni di piombo del decennio precedente.

Forse, e ripetiamo forse, il vero motivo per cui venne commesso questo delitto eccellente sarebbe relativo alla possibilità, neanche tanto remota, del compromesso storico che lo stesso Piersanti Mattarella voleva perseguire, seguendo la scia tracciata da Aldo Moro prima di essere ucciso dalle Brigate Rosse.

Piersanti Mattarella aveva 44 anni quando venne freddato sotto casa sua ed era Presidente della Democrazia Cristiana, con un passato da avvocato e da assistente universitario del padre dell’attuale Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Da un biennio era Presidente della Regione e proprio per la sua amata Sicilia voleva le carte in regola. Lo uccisero davanti alla propria famiglia, all’interno della sua Fiat 132, e dopo esser stato soccorso sa suo fratello venne trasportato in ospedale dove morì.

Con la sua morte s’infranse il sogno di molti siciliani onesti, che volevano vedere la terra siciliana libera dallo strapotere della criminalità organizzata. Numerose sono le ipotesi fatte nel corso degli anni di quel brutale omicidio: una delle tante è legata, addirittura, alla vicenda degli appalti scolastici. Non sono da escludere, comunque, una convergenza di interessi siciliani e nazionali con risvolti internazionali. Si pensi alla ‘Guerra Fredda’. Con la morte di Mattarella i Corleonesi confermarono il loro potere sul territorio; una delitto commesso in un momento particolare: il governo della stessa regione era in crisi.

Una vicenda oscura, dunque, che ha riguardato anche gli equilibri interni del partito a cui apparteneva lo stesso Mattarella e che, inoltre, verrà rivisitata anche al cinema con il regista Aurelio Grimaldi. La pellicola, ‘Il Delitto Mattarella’ uscirà a Febbraio e per l’occasione con ‘Universo Cinema&SerieTv’, ‘Freetopix’ e la pagina facebook ‘Forever80’ si tornerà a parlare con altri articoli.