Fortapasc: il film dedicato al giornalista-giornalista
La definizione del film ‘Fortapasc’? Semplice: è un omaggio ad un ‘Giornalista-giornalista’. Solo in questo modo può essere inteso il film di Marco Risi, uscito il 27 marzo del 2009, ed interamente dedicato alla figura del cronista campano de ‘Il Mattino’ Giancarlo Siani. Assassinato dalla camorra la sera del 23 settembre del 1985, pochi giorni dopo aver compiuto solo 26 anni. L’opera biografica non deve essere percepita come un omaggio distaccato, ma sentito e sincero e realizzato con la giusta dose di spensieratezza che non riesce in alcun modo a mitigare la rabbia per un epilogo troppo amaro.
L’espressione usata in apertura di articolo, ‘giornalista-giornalista’, è tratta da una delle scene più significative del film: il personaggio di Siani, interpretato da un somigliante Libero De Rienzo, passeggia sulla spiaggia di Torre Annunziata con il suo ex-caporedattore, il quale lo indottrina in modo diretto, ma semplice, sull’esistenza di due tipologie di cronisti: i giornalisti-giornalisti, appunto, e i giornalisti-impiegati. Qui sotto la scena:
Nel cast, oltre all’attore protagonista, spiccano anche attori come Massimiliano Gallo e Gianfelice Imparato, già conosciuti grazie alla serie de ‘I Bastardi di Pizzofalcone; un giovane Michele Riondino, Ennio Fantatichini, Fortunato Cerlino e Valentina Lodovini. La sceneggiatura era stata realizzata dallo stesso regista insieme al giornalista Andrea Purgatori, James Carrington e Maurizio Cerino. Ebbe diverse nominations sia ai David di Donatello, ai Nastri d’Argento, al Globo d’Oro e al Ciak d’Oro. L’unico premio che riuscì ad agguantare fu un globo per la miglior regia e tre ciak per la miglior fotografia, miglior manifesto e miglior colonna sonora a Franco Piersanti. Senza dimenticare la canzone che apre e chiude il film: quella di Vasco Rossi.
Giancarlo Siani era un cronista del Mattino quando venne assassinato il giorno 23 settembre del 1985. Quella stessa sera sarebbe dovuto andare a vedere il concerto di Vasco Rossi, proprio a Napoli. Per sua sfortuna non riuscì nemmeno a trovare i biglietti. Forse, semmai avesse avuto la fortuna di trovarli sarebbe uscito prima dal lavoro, per non recarsi a casa, ma per andare a vedere il suo idolo musicale con la sua fidanzata. Il film narra gli ultimi mesi di vita dello sfortunato giornalista-giornalista. Dalla posizione lavorativa come precario, all’ottenimento del posto fino al tragico epilogo.
Le inchieste di Siani erano quelle classiche indagini tipiche del giornalismo che rappresentavano un vero e proprio fastidio per coloro che, dalla fine dell’anno 1980 in poi, si erano arricchiti sulla tragedia del terremoto. Questa scena è un tipico esempio: