Si è sempre sostenuto che il primo capitolo non si tocca. Rimane incastonato, nel tempo, nel limbo della perfezione rispetto agli altri episodi prodotti in seguito. Il motivo è semplice ed è da ricercare nella sussistenza di tre elementi fondamentali: la novità, l’originalità e l’idea di base che porta a realizzare, se non un capolavoro, almeno un ottimo film. Quando giunge il momento del seguito il discorso cambia. Un tempo non esisteva la ‘progettazione’ che c’è oggi. Una volta realizzato un film di successo su un determinato personaggio era difficile bissarlo con il secondo capitolo, solo perché il seguito doveva essere realizzato e basta. Perché si doveva incassare quanto speso.
Oggi invece i sequels o comunque le saghe sono già studiate a tavolino o quasi. Ciò vale anche per il secondo capitolo di ‘The Equalizer’ accompagnato con il sottotitolo: ‘Senza Perdono’. Il discorso introduttivo, dunque, vale anche per questo secondo capitolo del capostipite uscito nel 2014 e che, quasi sicuramente, determinerà la realizzazione di un terzo episodio cinematografico.
Era il 20 luglio del 2018 e diretto sempre da Antoine Fuqua, quando la seconda pellicola ispirata dall’omonima serie tv degli anni ‘80 approdò sui grandi schermi americani. Nel ruolo che fu di Richard Woodward troviamo sempre lo straordinario Denzel Washington, con il cast in parte rinnovato. Ritroviamo, comunque, Bill Pullman e Melissa Leo nel ruolo non solo degli unici amici di Robert McCall, ma anche delle uniche persone che sanno della sua esistenza, ed è proprio su questo che si fonda la nuova trama scritta, sempre, dallo sceneggiatore Richard Wenk.
Robert McCall vive sempre a Boston e questa volta lavora come autista privato e nel frattempo aiuta le persone. Un giorno capisce che il passato torna a fargli visita quando la sua collega ai tempi della Cia, nonché migliore sua amica, viene brutalmente assassinata. Senza pensarci due volte decide di indagare su quanto le è accaduto. Questa volta la sceneggiatura punta ancor di più sull’action, senza togliere spazio al thriller ben radicato in questa nuovissima versione.
Non annoia, tiene incollati fino alla fine come il primo capitolo e senza qualche esagerazione che rischierebbe di stonare all’interno della trama. Eppure ‘The Equalizer 2’ non sembra convincere quanto l’episodio inaugurale. Non è un caso, forse, l’unica candidatura ottenuta come miglior film d’azione al ‘People’s choice Awards’ dello stesso anno è la prova che questa volta lo schema ha funzionato in maniera meno convincente. È vero abbiamo detto prima ‘nessuna esagerazione di sorta’, molto probabilmente optare troppo sull’action ha lievemente nuociuto al progetto. E con il terzo come andrà? Non ci resta che attendere per avere la risposta.
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