Dopo Gene Hackman, che li ha compiuti lo scorso 30 gennaio, anche ‘Il Texano dagli occhi di ghiaccio’, conosciuto anche per il pistolero soprannominato ‘Il monco’, ha raggiunto questo traguardo e chissà, parafrasando la tombola napoletana, il numero fa paura anche a lui, Clint Eastwood. Forse no, ripensando al modo in cui aveva agito durante il suo ultimo set cinematografico, ‘Richard Jewell’ in cui era divampato un piccolo incendio. Continuò imperterrito le riprese del film come se nulla stesse succedendo intorno a lui. Solo un semplice episodio leggendario da raccontare ai posteri? Non solo, Clint Eastwood è già di per sé la leggenda in persona.
90 anni sono tanti da ripercorrere e da riassumere. I ricordi personali di ognuno di noi si accavallano legati ai suoi film, magari qualcuno più grande ha avuto la fortuna di andarli a vedere quasi tutti al cinema; magari qualcun altro lo segue ininterrottamente dal quel 1955, quando apparve per la prima volta nella serie western ‘Rawhide’. Nove anni più tardi fu il nostro Paese ha regalargli non solo il successo, non solo la fama mondiale, ma direttamente l’immortalità cinematografica; grazie al nostro geniale maestro Sergio Leone con ‘Per un pugno di dollari’. Un film che per molti non avrebbe dovuto nemmeno incassare una lira e invece sappiamo tutti come andò a finire.
Nessuno, comunque, si poteva immaginare che l’allora trentaquattrenne Clint Eastwood, nato il 31 maggio del 1930 a San Francisco, sarebbe diventato una leggenda vivente. Dopo aver completato la trilogia del dollaro, il regista Don Siegel lo chiamò per un altro film, per affidargli un altro ruolo scolpito nella memoria di tutti: l’ispettore Philip Callaghan: Il caso scorpio è tuo’.
Don Siegel e Sergio Leone, Sergio Leone e Don Siegel. Due registi fondamentali per la sua carriera e scomparsi a due anni di distanza l’uno dall’altro. Il primo nel 1989 ed il secondo nel 1991. Clint, nel 1992, lì omaggio con un’opera cinematografica sublime; un western crepuscolare ed al tempo stesso epico: ‘Gli spietati’, che gli valse due statuette d’oro. In tutta la sua carriera saranno ben cinque i premi oscar che conquisterà
‘Gli spietati’, comunque, non ha rappresentato la sua prima regia. Il suo esordio dietro alla macchina da presa avvenne nel 1971, con il regista Don Siegel come attore in ‘Brivido nella notte’. Seguiranno poi altri come ‘I ponti di Madison County’, ‘Un giorno perfetto’, ‘Bird’, ‘American Sniper’, ‘Mystic River’, ‘Million Dollar Baby’, ‘The mule’, ‘Gran Torino’, ‘Richard Jewell’ e tanti altri ancora. Il suo cinema, in tutti questi anni, ha rappresentato un perfetto mix tra quello prettamente di genere e quello definito d’autore.
Nel citare i suoi titoli si potrebbe andare all’infinito e ciò vale anche per le sue frasi pronunciate in vari suoi film: ‘Al cuore Ramon, al cuore’; ‘coraggio, fammi contento’ oppure la frase recitata in ‘Gran Torino’: Avete mai fatto caso che ogni tanto s’incrocia qualcuno che non va fatto incazzare? Quello sono io’.
Ma è meglio terminare qui questo piccolo omaggio, con tanto di auguri di buon compleanno, ad un attore e regista che è stato, che è ancora e che sarà per sempre la storia del cinema. Si, perché lui non ha fatto il cinema, lui è il cinema. Auguri Clint!!!